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Teatro e Logopedia: gioco con le carte

Costruire con i ragazzi delle carte, dove ognuna raffigura un solo elemento (animale, persona, oggetto,
cibo, ecc.), questo è l’inizio del gioco che vi racconto oggi.
E’ stato interessante vedere cosa hanno scelto di disegnare i ragazzi.
Poi a turno uno di loro ha pescato 4 carte e ha dovuto inventare una storia che le legasse.
Spesso non erano storie ma situazioni: così ho aiutato a dare forma e sequenzialità alla storia, facendola ripetere più volte e poi ho chiesto quale fosse la fine, la conclusione del racconto.
Quindi il narratore ha scelto l’attore che impersonasse ogni elemento, dandogli la carta corrispondente.
A questo punto abbiamo creato lo spazio scenico dove recitare e il narratore è diventato pubblico, per godersi l’improvvisazione della storia appena inventata.
E’ difficile per i miei ragazzi inventare battute (e quindi sviluppare il linguaggio improvvisato). Tendono a dire poco, quasi niente, concentrati come sono nel fare (interpretare con il corpo l’elemento).
Le colleghe ed io ci siamo impegnate nel “riempire” i vuoti linguistici, cercando di fare leva sulle nostre battute per stimolare le loro, le più importanti.
Anche perché tra la terapia logopedica e la messa in scena di uno spettacolo, i ragazzi sono poco orientati ad inventare un testo, che sia una storia o la battuta lì per lì.
Questo gioco può contribuire a far crescere la loro capacità di inventare e creare quel dire adeguato alla situazione e non preordinato.

Cecilia Moreschi

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