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Visualizzazione dei post da gennaio, 2014

Diversità e integrazione: il personale è politico

Iniziamo quest'anno un viaggio nella rete alla ricerca di realtà, siti, blog e quant'altro che si occupano di diversità e integrazione e che, a nostro modesto parere, sono interessanti. Vi indichiamo oggi il sito Italiano Diversità Madrid | Io non ho paura di quello che ci cambierà , a cura di Matteo Ricci Ugatti. In particolare, vi segnaliamo l'articolo dal titolo Il personale è politico . Dal post: Consapevolezza è una parola un po’ magica che raccoglie un insieme di risorse personali che ci permettono di riconoscere e valorizzare il nostro sentire e condividerlo con le altre persone, costruendo positivamente una collettività più ricca, dove il conflitto che nasce tra le diversità può essere affrontato e superato e crea nuove possibilità, in un’ottica di abbondanza. Più differenze ci sono in un gruppo, più ricchezza è disponibile per crescere tutti assieme, più benessere personale e collettivo si crea . Continua qui , da leggere.

Teatro e Logopedia: lavorare divertendoci

Ieri una delle bambine ha iniziato a piangere e mi ha raccontato di aver appena litigato con il papà, che sta passando un brutto periodo a casa, e vari episodi della vita familiare. Come ė facile ferire un bambino e, allo stesso tempo, come capita altrettanto che anch'egli ferisca noi genitori. Dal poco che mi ha raccontato mi è sembrato di capire che il padre dev'essere molto stressato e stanco e (come capita spesso anche a me) dimentica cose che per la bimba sono importanti e magari pretende che lei sia appena più grande di quel che è mentre lei fa fatica in questo momento a non rinunciare a tutta l'attenzione che vorrebbe. Ho provato a rincuorarla, dicendo inoltre alla piccola di fare lei una sorpresa al papà e che anche i genitori spesso sono stanchi e commettono errori. Soprattutto l’ho invitata a godersi al massimo l'ora che abbiamo insieme proprio per ricaricare le batterie, perché il tempo del teatro è un tempo apposta per lei. Quindi abbiamo cominciato a

Teatro e Logopedia: camminare insieme

Ieri in gruppo abbiamo lavorato sulla gestione del corpo. Ho iniziato invitando i bambini a camminare insieme alla sottoscritta come se avessimo dovuto realizzare una sorta di processione in stop motion, coordinando ogni movimento sul battito di mani di una mia collega e inserendo ogni volta la pausa tra un passo e l'altro. In questo modo ci siamo avvalsi sia di una fonte visiva che di una sonora su cui armonizzare i nostri movimenti. Uno dei bambini è risultato più veloce degli altri e si è distaccato dal gruppo. Cosicché lo abbiamo stimolato a programmare i suoi movimenti (ad esempio fare per tre volte passi piccoli) e così riallinearsi agli altri. Perché l'obiettivo è andare insieme e non essere i primi. In seguito abbiamo eliminato la fonte visiva: la collega che batteva il tempo si è fermata alle nostre spalle. Da quel momento abbiamo cominciato a coordinare il passo solo su quel che ascoltavamo. Infine abbiamo tolto anche il battito: ora dobbiamo muoverci insieme

Teatro e Logopedia: la nuova arrivata e il nuovo insegnante

Ieri pomeriggio, nel gruppo mi sono ritrovata con alcuni bambini delle elementari. Ad un tratto è giunta una nuova bimba, un poco più piccola di loro, ma la sua terapista mi ha chiesto di fare una prova per inserirla nel lab di teatro, visto che ha molte difficoltà a concentrarsi, gestire il corpo ed ascoltare. Bene, ho pensato, è un'occasione per gli altri di fare una nuova amicizia. E visto che uno di loro, il più grande, tende a relazionarsi poco con gli altri e preferisce il contatto con l'adulto, ho lasciato che lui gestisse il gruppo: gli ho spiegato quale fosse l'esercizio da fare (camminate nella stanza con gli stop e successivamente con diverse modalità) e lui avrebbe dovuto dare il via, fermare, fare domande a tutti, ecc. Il novello insegnante è stato contento della cosa, poiché si sentiva un po' il regista, ha parlato con tutti spesso per chiedere loro cos'avessero immaginato di volta in volta, ha dato sfogo alla sua creatività facendoci muovere come

Teatro e Logopedia: attenzione al prossimo

Oggi ho lavorato in gruppo con una bambina affetta da disturbi dell'attenzione e iperattività, associati a difficoltà nella coordinazione. Anche solo sostenere una conversazione diventa per lei molto arduo. Allora le dico che per il 2014 abbiamo un nuovo obiettivo: ascoltare gli altri. A questo proposito la invito a fare una domanda a ciascuno dei suoi compagni, guardando negli occhi colui che risponde. Poi la incoraggio a ripetere cosa quest’ultimo ha detto (l'argomento era i regali di Natale) sforzandosi di ricordare più elementi possibili della frase. Solo dopo essersi impegnata nel chiedere, ascoltare e ripetere i regali di tutti può raccontarci i suoi (inutile dire che scalpitava fin dal primo momento per farlo) come una sorta di premio per la dedizione messa in gioco fino a quel momento. A questo punto facciamo un esercizio per aumentare il livello di attenzione tramite il mantenere lo sguardo su uno stesso oggetto finché si arrivi a toccare il medesimo. Lo sguardo d