
Uno di loro aveva il muso perché la mamma non voleva regalargli un nuovo cellulare per il compleanno, glielo ha promesso per Natale ma solo se i suoi voti a scuola saranno buoni.
Al ragazzino la cosa non andava proprio giù.
Così mi sono fatta aiutare da suo fratello e ho proposto loro di drammatizzare insieme quest'avvenimento.
Me lo sono fatto raccontare per bene: è accaduto tutto in macchina, mentre stavano arrivando al centro.
Quindi io avrei interpretato la mamma e i due fratelli loro stessi.
Abbiamo improvvisato la scena una prima volta.
Nella seconda abbiamo cambiato i ruoli, e nella terza di nuovo.
Il nostro, nel ruolo della madre, ha motivato con forza il proprio rifiuto, non cedendo di un millimetro.
Al termine della drammatizzazione gli è tornato il sorriso, non aveva più il broncio e non parlava più del mancato cellulare.
Grazie alla recitazione, e all'inversione dei ruoli, ha accettato (e forse compreso) il rifiuto e le motivazioni della mamma.
Che gran cosa, il teatro, vero?
Cecilia Moreschi
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