La scorsa settimana ho proposto un gioco a bambini di terza elementare affetti da DSA, per consolidare la conoscenza tra i partecipanti.
Eccone una breve spiegazione: ciascuno ha un foglietto con un numero, messo sul petto in modo che gli altri in cerchio possano vederlo.
Il conduttore nomina due numeri a caso e le persone corrispondenti devono alzarsi in piedi e dire ciascuno il nome dell'altro.
Occorre attenzione e memoria.
Dopo qualche giro si scambiano i numeri, poi i posti, così da perdere e ritrovare ogni volta i riferimenti spaziali.
Successivamente il conduttore chiama il nome di due persone e loro devono stavolta dire il numero dell'altro e, subito dopo, il colore col quale è disegnato.
Una volta esaurita anche questa richiesta, tutto il gruppo si dispone seduto in fila ad un lato della stanza, come fosse il pubblico, e il conduttore nomina tre persone. Queste devono alzarsi e disporsi dall'altro lato della stanza, come fossero gli attori, secondo l'ordine crescente dei loro numeri (attenzione a sé e agli altri, disposizione nello spazio prestabilito).
Infine il conduttore fa alzare tutto il gruppo e nel minor tempo possibile i partecipanti devono trovare la giusta sequenza.
Al termine di ogni performance riuscita l'applauso e l'inchino chiudono la consegna.
Ha funzionato, soprattutto perché il gioco è stato tale.
Per divertirsi.
E per stare bene.
Cecilia Moreschi
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Eccone una breve spiegazione: ciascuno ha un foglietto con un numero, messo sul petto in modo che gli altri in cerchio possano vederlo.
Il conduttore nomina due numeri a caso e le persone corrispondenti devono alzarsi in piedi e dire ciascuno il nome dell'altro.
Occorre attenzione e memoria.
Dopo qualche giro si scambiano i numeri, poi i posti, così da perdere e ritrovare ogni volta i riferimenti spaziali.
Successivamente il conduttore chiama il nome di due persone e loro devono stavolta dire il numero dell'altro e, subito dopo, il colore col quale è disegnato.
Una volta esaurita anche questa richiesta, tutto il gruppo si dispone seduto in fila ad un lato della stanza, come fosse il pubblico, e il conduttore nomina tre persone. Queste devono alzarsi e disporsi dall'altro lato della stanza, come fossero gli attori, secondo l'ordine crescente dei loro numeri (attenzione a sé e agli altri, disposizione nello spazio prestabilito).
Infine il conduttore fa alzare tutto il gruppo e nel minor tempo possibile i partecipanti devono trovare la giusta sequenza.
Al termine di ogni performance riuscita l'applauso e l'inchino chiudono la consegna.
Ha funzionato, soprattutto perché il gioco è stato tale.
Per divertirsi.
E per stare bene.
Cecilia Moreschi
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