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Teatro e Logopedia: stimolare le abilità

Ogni settimana ho un gruppo di ragazzi con DSA. Hanno tutti già fatto teatro con me, pertanto sanno
come si sta sulla scena, da dove si entra e si esce, come si costruisce una gag.
L’altro ieri ho lavorato con loro sulle improvvisazioni: dopo aver diffusamente riepilogato di cosa si tratti, li ho informati che avevano una sedia come unico elemento scenico, ma che avrebbero potuto usarla a piacimento, per il resto erano liberi di recitare inventando quel che preferivano.
Per prima cosa dovevano mettersi d'accordo tra di loro, il che già non è scontato e implica il saper collaborare e ascoltare gli altri.
Poi hanno iniziato l'improvvisazione mentre noi operatrici stavamo ancora parlando.
Questo ha dato a tutti la possibilità di riflettere sull'importanza dell’inizio delle attività: a teatro come fa il pubblico a capire che lo spettacolo sta per iniziare? Perché si spengono le luci, hanno risposto i ragazzi, preparatissimi. Ma noi non eravamo a teatro, quindi chi recita deve cercare di attirare l'attenzione del pubblico che guarda, per far comprendere che si sta per iniziare.
I ragazzi hanno scelto un richiamo sonoro come segnale ed è cominciata l'improvvisazione: ovviamente la prima volta non è stata perfetta, ma è stata l'occasione per far riflettere i ragazzi che, proprio come un tema scolastico, una scena deve avere inizio, svolgimento e fine, e che quando si mettono d'accordo devono focalizzare tutti e tre questi momenti, anche se poi solo recitando svilupperanno tutto al meglio. E' quindi uno stimolo anche all'organizzazione mentale di un argomento che si sviluppa in una sequenza spaziale e temporale, e solo dopo questa organizzazione può svilupparsi la scena (alla stregua di un testo scritto al momento in cui si troveranno a scuola o un componimento orale quando dovranno sostenere un'interrogazione).
Infine ho chiesto loro di trovare un titolo alla scena, che riassumesse in poche parole tutta la storia, e questo ha stimolato un'altra abilità, ovvero quella della sintesi.

Cecilia Moreschi

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