“Sono troppo bella, sono perfetta, cavolo, guarda!”
“Cosa?”
“Guardami nello specchio, mamma. Ho un naso dritto e misurato al millimetro, la linea degli occhi è così precisa da sembrare disegnata. E la bocca… ne vogliamo parlare?”
“Parliamone.”
“Mi prendi in giro, mamma?”
“No, Caterina…”
“La vedi?”
“Cosa?”
“La bocca! E’ così bella che pare finta. Io sembro finta, mamma! Come una bambola, come una foto venuta troppo bene, cioè male, meglio, cioè peggio, come il peggior quadro al mondo. Ma di un pittore cieco, mamma, perché solo un non vedente potrebbe dipingere qualcosa di bello…”
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“Cosa?”
“Guardami nello specchio, mamma. Ho un naso dritto e misurato al millimetro, la linea degli occhi è così precisa da sembrare disegnata. E la bocca… ne vogliamo parlare?”
“Parliamone.”
“Mi prendi in giro, mamma?”
“No, Caterina…”
“La vedi?”
“Cosa?”
“La bocca! E’ così bella che pare finta. Io sembro finta, mamma! Come una bambola, come una foto venuta troppo bene, cioè male, meglio, cioè peggio, come il peggior quadro al mondo. Ma di un pittore cieco, mamma, perché solo un non vedente potrebbe dipingere qualcosa di bello…”
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