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Visualizzazione dei post con l'etichetta storie sui cellulari

Racconto sul web nel futuro

“Facciamo ancora una volta un mix? Incartiamo?” “D’accordo, incartiamo.” E il nostro esce ulteriormente soddisfatto per l’upgrade della propria deludente identità. Nondimeno, il giorno successivo è ancora al negozio. “Signorina, buongiorno.” “Oh, salve, cosa la porta di nuovo da noi?” “Mi perdoni, le sembrerà strano…” “Tutt’altro, signore. E non ha idea quanto, tutt’altro. Si apra pure, con me, sono fatta per capire i suoi bisogni. E pure su questo, non ha idea di quanto sia fatta per tale scopo.” “Ecco, la voce si abbina perfettamente con la faccia, ma il corpo… no, dico, mi ha visto?” Leggi il resto

Articolo sulla dipendenza dai cellulari

Di seguito, l’improvvisato pubblico marchia con un comune pollice verso la stigmatizzata replica della donna. Perché se è popolare salire sul carro del vincitore, di questi tempi è altrettanto facile farlo a pezzi, laddove si ritrovi a percorrere la canonica via nella direzione opposta. “No, guardi, c’è un equivoco, io non intendevo…” “Si vergogni”, la apostrofa il solerte guardiano dello status quo. “Lei dovrebbe essere una guida per suo figlio, invece di farlo cadere nel vortice del peccato…” “Vergogna …” echeggia la folla come sopra. “Ha peccato…” Leggi il resto

Brano fantastico sulla famiglia

“Non esagerare…” “Non sono io che esagero, è lei che lo è.” “Cosa?” “Esagerata.” “Cosa vuol dire che la nonna è esagerata, mammina?” “Ecco, la vedi?” “Intende che la nonna è un po’ apprensiva, cara, come tua madre, del resto.” “Corradino?” “Cosa?” “Potresti evitare di parlare di me come se non ci fossi?” “Scusa.” “Ma insomma… possibile che oltre a registrare video e audio, scattare foto e inviare immagini non ci sia altro modo per comunicare con i miei genitori? Come si chiamava quella cosa che si usava un tempo…” “Scrittura, mammina.” Leggi ancora