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Teatro e Logopedia: lavorare divertendoci

Ieri una delle bambine ha iniziato a piangere e mi ha raccontato di aver appena litigato con il papà,
che sta passando un brutto periodo a casa, e vari episodi della vita familiare. Come ė facile ferire un bambino e, allo stesso tempo, come capita altrettanto che anch'egli ferisca noi genitori.
Dal poco che mi ha raccontato mi è sembrato di capire che il padre dev'essere molto stressato e stanco e (come capita spesso anche a me) dimentica cose che per la bimba sono importanti e magari pretende che lei sia appena più grande di quel che è mentre lei fa fatica in questo momento a non rinunciare a tutta l'attenzione che vorrebbe.
Ho provato a rincuorarla, dicendo inoltre alla piccola di fare lei una sorpresa al papà e che anche i genitori spesso sono stanchi e commettono errori.
Soprattutto l’ho invitata a godersi al massimo l'ora che abbiamo insieme proprio per ricaricare le batterie, perché il tempo del teatro è un tempo apposta per lei.
Quindi abbiamo cominciato a recitare.
Man mano che si giocava lei si è rilassata e ha partecipato serenamente. Abbiamo riso alle scene dei compagni, alle varie gag comiche e tutti si sono divertiti.
HO colto però anche l'occasione per dire ai compagni che va bene ridere quando si recita (anzi, il teatro deve proprio far divertire chi lo fa) ma i bravi attori devono anche essere in grado di riprendere subito la concentrazione per far andare avanti lo spettacolo.
L’obiettivo è quello di riuscire quindi a raggiungere uno stato di rilassamento e concentrazione che ci permetta di lavorare al meglio.
Divertendoci.

Cecilia Moreschi

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